Il periodo etrusco a Cecina
Come tutta l’Etruria, anche la storia di Cecina è indissolubilmente legata alle alterne vicende del predominio etrusco. La stessa toponomastica si deve agli Etruschi: Cecina, che dà il nome al comune, al fiume e alla valle livornese, fa riferimento alla gens Caecina, una nobile famiglia etrusca proveniente da Volterra, capitale etrusca e centro economico di principale rilievo in quei secoli.
L’influenza etrusca a Cecina
L’influenza etrusca è dunque attestata in tutta la Val di Cecina, che conobbe un periodo di grande fioritura artistica ed economica, fino alla decadenza accentuatasi durante la dominazione romana nel III secolo.
A partire dal VIII sec. a.C., gli Etruschi hanno dato vita a dei veri e propri insediamenti urbani in Val di Cecina, scavando tumuli sontuosi e dando dimostrazione del loro senso artistico nei bellissimi vasi e preziosi gioielli arrivati fino a noi oggi. Cecina, in particolare, era un punto strategico per il facile accesso al mare della nascente città di Volterra.
Sono tantissimi i luoghi che tramandano le vicende del popolo etrusco, tutti da scoprire nelle sale museali, nei parchi archeologici o passeggiando nella natura rigogliosa. Per citare le scoperte più recenti, lungo la strada che conduce a Volterra è stato rinvenuto un monumento funebre a tholos.
Di forma circolare, la camera sepolcrale è composta da un vestibolo rettangolare e da un dromos lungo 9 metri. La copertura è composta da 13 giri aggettanti di lastroni di arenaria con pilastro centrale. Gli oggetti che facevano parte del corredo hanno permesso di datare l’ipogeo alla prima metà del VI secolo a.C.
Non stupisce che la maggior parte dei manufatti a noi giunti provengano da sepolture, dal momento che gli etruschi erano soliti seppellire i loro defunti con interi corredi. Il museo di Cecina custodisce il ricco corredo funerario della necropoli di Casa Nocera, relativo ad un insediamento da collocarsi nei pressi dell’abitato di Casale Marittimo, su un alto colle rivolto verso il piano costiero.
Qui, i membri di un clan etrusco proveniente da Volterra, avevano dato vita ad un florido insediamento intorno all’VIII sec. a.C., in grado di controllare l’intera area intorno alla foce del fiume Cecina e traendo benefici dalla rete commerciale mediterranea.
Il museo conserva anche il corredo funerario del capostipite della dinastia, il cui corpo fu bruciato su una pira secondo una tradizione funeraria comune a Greci ed Etruschi e riservata agli “eroi”. La ricchezza e il potere della sua famiglia sono testimoniati dalla pregevole fattura del suo corredo, composto da armi, vasi per banchetti, oggetti personali e parti di un carro, tutti in metallo (oro, bronzo, ferro).
Da non perdere le sculture in marmo e pietra utilizzate come decorazioni tombali e una meravigliosa corona d’oro, utilizzata per la sepoltura di un nobile etrusco del IV-III sec. aC insediamento di Belora (val di Cecina).
Il percorso espositivo etrusco non si conclude nelle sale del museo: il Parco Archeologico di Cecina ospita anche i resti della Villa di San Vincenzino, abitata dalla famiglia Cecina. Una villa urbana particolarmente estesa e ricca, composta da atrio e peristilio con tanto di impianto termale e con una parte deputata agli impianti produttivi e allo stoccaggio dei prodotti.
Estremamente interessante la visita alla grande cisterna sotterranea, giunta quasi intatta fino ai giorni nostri, che garantiva un notevole approvvigionamento idrico a tutta la villa.