La storia della Maremma Toscana

La storia della Maremma Toscana

24 Maggio 2021 Off Di Leonardo

Molti studiosi fanno risalire l’origine del termine “Maremma” dal vocabolo latino maritima, che significa “regione costiera”. Altri credono che derivi dalla parola spagnola castigliana marisma, che significa “palude”.

Arte, cultura e storia si possono ammirare in tutte le loro forme in questa zona della Toscana meridionale, dalle testimonianze più antiche a quelle dei tempi moderni.

I temi principali del territorio ruotano attorno al patrimonio della preistoria e dell’era etrusca; l’estrazione di minerali e metalli e la tradizione lavorativa; e l’ambiente naturale con la varietà dei suoi paesaggi, dove l’arte sacra trova un posto accanto all’arte contemporanea.

Maremma Toscana: le origini

I reperti archeologici hanno dimostrato l’esistenza di insediamenti preistorici, etruschi e romani che hanno lasciato importanti siti storici e artistici sparsi sul territorio. La vera età dell’oro della Maremma è stata contrassegnata dal dominio degli Etruschi, un popolo tranquillo e laborioso.

L’Etruria, che copre gran parte della Maremma moderna, basò la sua economia sull’estrazione e la vendita di metalli preziosi. Gli archeologi ritengono che gli Etruschi fossero incredibilmente colti, amassero la musica e la danza, avessero un sistema governativo spaventosamente moderno e condividessero le loro conoscenze con i greci.

In particolare, i comuni di Populonia, Cosa e Tarquinii erano importanti centri economici, e diversi porti gestivano il commercio estero dell’Etruria. Verso la fine dell’Impero Romano, la regione declinò rapidamente. Il drenaggio fu trascurato e la malaria si diffuse ampiamente.

Nell’alto medioevo la Maremma fu dimora di una delle più importanti famiglie nobili dell’Italia centrale: i conti Aldobrandeschi, che costruirono molte delle fortezze che oggi dominano la maggior parte delle città della Toscana meridionale. E anche un papa “maremmano” fu eletto nel 1073, quando Ildebrando di Soana divenne Gregorio VII.

Durante tutto il dominio spagnolo e senese, grandi paludi coprirono le fertili terre della Maremma, dove molti abitanti  morirono di malaria. Questi problemi ci vengono testimoniati anche dalla letteratura del tempo: Dante Alighieri nel XIII canto dell’Inferno si imbatte nella selva dei suicidi che viene descritta come più aspra delle dimore di quelle bestie che odiano i terreni coltivati (Maremma).

La Maremma fu infine utilizzata solo come pascolo invernale per le mandrie dell’Appennino, nonostante gli sforzi di bonifica dei granduchi di Toscana nel XVIII e all’inizio del XIX secolo e nonostante la presenza di briganti che imperversavano a cavallo.

Negli anni ’30, il governo di Mussolini avviò una strutturata bonifica attraverso il prosciugamento delle paludi, processo che culminò successivamente nel 1951 quando l’Agenzia per la riforma agraria della Maremma cambiò definitivamente il volto del territorio con nuove strade, fattorie e centri di servizio rurali.

Oggi, l’economia della Maremma Toscana è in gran parte basata sull’agricoltura e sul turismo. Le principali piantagioni comprendono cereali, frutteti, oliveti e vigneti. La zona è anche ricca di minerali, come pirite, ferro, mercurio e antimonio. La pesca rappresenta ancora una delle attività tradizionali locali lungo la costa. La Maremma è una destinazione fantastica per diversi tipi di turisti, come gli amanti della natura, dello sport, gli appassionati del vino e dei paesaggi costieri.