Museo dell’Impossibile Bagni di Lucca

27 Giugno 2022 Off Di Leonardo

A Bagni di Lucca esiste un museo dove è possibile visitare l’impossibile. Si trova nella splendida cornice di Villa Webb e consente un viaggio attraverso leggende, fantasie e segreti alla scoperta di un luogo unico e raro.

Un unicum nel panorama museale italiano che ospita oggetti maledetti, testimonianze straordinarie e leggendarie; pezzi incredibili, rari e bizzarri, frutto di una faticosa attività di ricerca.

La storia del Museo dell’Impossibile

La nascita del museo si deve alla passione insolita del suo fondatore: Christian Alpini, affascinato dall’occulto, dai fenomeni inspiegabili e misteriosi. Il museo venne aperto oltre 20 anni fa, all’interno di Villa Webb, conosciuta anche come Villa Bonvisi, dalla famiglia che la fece edificare nel 1500. Il nome deriva da John Webb che l’acquistò nel 1800 e nella quale morì di morte violenta.

Tra gli ospiti che hanno dimorato in questo luogo si annovera Lord Byron e Mary Shelley, la scrittrice di Frankestein.

Il museo deve il suo nome proprio alla particolarità della sua esposizione: tra le sale del Museo dell’Impossibile trovano posto bambole possedute, libri delle streghe, maschere di cannibali. Reperti decisamente inquietanti per un museo, ma non è tutto…

Cosa si può vedere al Museo dell’Impossibile?

La collezione del museo si compone di oltre 1.000 reperti del tutto particolari, unici e di diverse origini e natura. Molti sono anche dotati di presunti poteri. Alcuni di essi sono artefatti mitologici creduti dispersi o addirittura inesistenti, carichi di energie mistiche e dotati di strane e incontrollate capacità. Altri oggetti sono resti mummificati o imbalsamati di creature fantastiche o estinti milioni di anni fa.

E ancora reperti medici, anomalie biologiche, oggetti relativi al mondo marino e manufatti facenti parte del folklore e delle leggende del mondo. Vietato chiedersi cosa sia reale e cosa non lo sia. Tra i reperti più sinistri c’è senz’altro Gustav, la bambola proveniente dal manicomio di Pest, realizzata da un paziente negli anni ’50 con gli scarti di un suo camice e l’imbottitura del suo cuscino.

Il paziente, chiamato appunto Gustav, si legò morbosamente a questa bambola, al punto che ci parlava quotidianamente dicendo che era viva. Gustav subì una lobotomia che non andò a buon fine e morì. La bambola venne poi regalata al nipote di un inserviente: ma strani fenomeni iniziarono a verificarsi in casa e dovette liberarsene.

Tra le sale del museo potrai ammirare anche un libro di stregoneria, donato da un’anziana signora dedita a queste pratiche. Usare il libro è pericoloso, avverte la donna, il più delle volte si metteranno in contatto entità negative e malefiche di cui poi è impossibile liberarsi a vita.

Un’altra lettura non proprio rassicurante presente nel museo è il Libro dei Morti: il Necronomicon. Ospitato nella “Sala Obscura”, è un’edizione di inizio ‘900 e contiene tutte le formule e i rituali necessari per evocare qualsiasi tipo di demone e presenza oscura. Le pagine presentano anche appunti e sottolineature fatte dai precedenti proprietari del libro.

Infine, vale la pena vedere la mano mummificata di Grendel, a metà tra storia e leggenda. Per le antiche tribù del nord era la mano di Grendel, una creatura nordica malvagia, caratterizzata da forza sovrumana, invisibilità  e cattiveria. L’arto ha 5 dita con artigli affilati e impossibile da scalfire. Recenti studi ritengono che Grendel fosse un troll o un orco.

Questi sono solo alcuni dei reperti capaci di meravigliare al Museo dell’Impossibile, dove la ragione cessa di dare spiegazioni.