Cosa vedere al Museo del Prado: le opere più belle da non perdere

Cosa vedere al Museo del Prado: le opere più belle da non perdere

14 Marzo 2024 Off Di Leonardo

Il Museo del Prado a Madrid è uno dei tesori artistici più preziosi del mondo, ricco di capolavori che abbracciano secoli di storia dell’arte. Da opere rinascimentali a capolavori barocchi e oltre, il Prado offre ai visitatori un viaggio emozionante attraverso secoli di creazione artistica.

Vediamo quali sono le opere più belle e significative del museo, fornendo una guida essenziale per i visitatori desiderosi di immergersi nell’arte e nella cultura spagnola.

Il giardino delle delizie di Hieronymous Bosch

Bosch è spesso considerato il precursore del surrealismo, anticipando i suoi mezzi figurativi di oltre trecento anni prima dell’emergere del famigerato movimento artistico. L’artista olandese utilizzava piccoli personaggi onirici e psichedelici non solo per creare opere di straordinaria bellezza visiva, ma anche per affrontare tematiche profonde e ricorrenti del suo tempo. Attraverso le sue opere, Bosch esplora la fragilità e la natura effimera dell’uomo, il quale spesso cerca la felicità in piaceri peccaminosi.

Las Meninas di Diego Velazquez

Nella maestosa sala principale del Prado, spicca l’imponente dipinto di Diego Velazquez, eccezionale sia per le sue dimensioni che per la complessità compositiva. Con oltre 3 metri di altezza e quasi 3 di larghezza, il ritratto della famiglia reale si erge come una delle opere più significative del maestro spagnolo. Ciò che rende questo dipinto ancora più straordinario è la sua natura “rovesciata”, svelata dallo stesso artista che appare nell’opera. Il soggetto principale del dipinto è la coppia reale riflessa nello specchio. Ciò che il pubblico osserva è il riflesso della scena familiare, mentre la piccola Margherita, al centro, guarda con occhi curiosi da qualsiasi angolazione si guardi l’opera.

3 maggio 1808 di Francisco Goya

3 maggio francisco goya museo del pardo

La data che dà il titolo all’opera rappresenta uno dei capitoli più oscuri della storia spagnola, segnando la fucilazione dei rivoltosi spagnoli per mano dell’esercito francese. Goya cattura la scena in modo impressionante, riempiendola di profondo simbolismo. Nel dipinto, il plotone d’esecuzione senza volto contrasta con l’intensità espressiva dei volti disperati dei condannati. La morte è resa con un calore e una trasfigurazione particolari nei gesti dei rivoltosi, i cui volti mostrano paura, rabbia e angoscia di fronte alla fine imminente.

Di Francisco Goya – The Prado in Google Earth: Home – 7th level of zoom, JPEG compression quality: Photoshop 8., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22615690

Le Tre Grazie di Pieter Paul Rubens

In questa versione del 1638, Rubens esprime pienamente la maturità della sua tecnica espressiva. Questo dipinto appartiene all’ultimo periodo dell’artista, in cui traspare la sua gioia di vivere e la vitalità. Le tre grazie, raffigurate danzanti con spensieratezza, sono accompagnate da un cherubino e immerse in un paesaggio con cervi. Nella rappresentazione dei corpi, emerge la gioia che Rubens prova nel ritrarre personaggi femminili.

Maja Desnuda Maja Vestida di Francisco Goya

La celebre coppia di dipinti di Goya ritrae una donna prima nuda e poi vestita, entrambe ritratte nella stessa posizione. Nella sala del Prado, le due opere vengono esposte fianco a fianco. Sulla vera identità della donna e sul motivo per cui è stata ritratta in entrambe le versioni, si sono scritte pagine e pagine. La versione più accreditata suggerisce che la “Maja” nuda fosse l’amante del primo ministro spagnolo, e che egli stesso abbia commissionato il ritratto senza veli.

Davide e Golia di Caravaggio

Nel Museo del Prado, dove il barocco spagnolo regna sovrano, è inevitabile trovare anche il nostro Caravaggio. Il dipinto risale all’ultimo periodo di Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio. La scena rappresenta il momento biblico in cui Davide decapita il gigante Golia ed è resa magistralmente attraverso un uso sapiente della luce e dei colori. La maestria di Caravaggio nell’uso della luce a suo piacimento lo rende veramente unico: il dipinto, dalle dimensioni di un metro per un metro, è il primo a catturare l’attenzione in una delle sale del Prado, dove sono esposti altri venti capolavori.

Foto di copertina: Di Emilio J. Rodríguez Posada – Museo del Prado 2016, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=50386583