Museo Sartorio Trieste

Museo Sartorio Trieste

25 Ottobre 2021 Off Di Leonardo

Inaugurato nel 1954, il Museo Sartorio offre uno spaccato incredibilmente dettagliato della vita di una famiglia agiata nella Trieste dell’ottocento. Villa Sartorio, sede del Museo, fu edificata nel ’700 ed è collocata a breve distanza dal mare e circondata da un grande giardino.

Qui vi risiedeva la famiglia Sartorio, originaria di Sanremo, dedita al commercio e agli affari. Pietro Sartorio si trasferì qui con la moglie, dando inizio al ramo triestino della famiglia. Ristrutturata nella prima metà dell’Ottocento in forme neoclassiche, la villa venne poi donata al comune dall’ultima erede, la baronessa Anna Segrè Sartorio, affinché venisse valorizzata come museo. Nel 1946 fece lascito al comune dell’intera villa con il parco, i suoi ricchi arredi e le collezioni che tutt’oggi possono essere ammirati.

Villa Sartorio: uno spaccato borghese di vita quotidiana

Raffinata e suggestiva dimora borghese, si presenta oggi integra in quasi tutti i suoi arredi. Tra le sale la più eclatante è la sala neogotica al primo piano, dedicata alla musica e al gioco: un raro esempio di recupero delle forme gotiche diffusosi soprattutto in Francia verso la metà dell’Ottocento. Accanto a questa, saloni da ballo e da caccia, salottini di musica, biblioteche, sale da pranzo apparecchiate con preziosi servizi d’argento e di porcellana, con molte manifatture viennesi.

Visitabile anche la cappella con gli arredi sacri e la grande cucina con gli arredi originali e gli oggetti in rame da collezione. Al secondo piano l’esposizione si arricchisce con la collezione dei 254 disegni di Giambattista Tiepolo, una delle cinque più importanti al mondo, acquistata da Giuseppe Sartorio nel 1853.

A questa collezione si affianca la raccolta Rusconi-Opuich che comprende circa 2500 pezzi di varia tipologia dall’arte antica al ‘900, (quadri, disegni, stampe, gioielli, tessuti, argenti, ecc.).

Il sotterraneo, dove sono emersi i resti di una domus romana databile I sec. d.C. durante i lavori di restauro, è stato trasformato in ambiente espositivo. Qui trovano posto le collezioni di arte applicata, ma anche la mostra “Istria”, che raccoglie ventuno opere di proprietà statale provenienti da musei e chiese di Capodistria, Pirano e Portorose, messe in salvo nel 1940 in luoghi sicuri del Friuli, insieme alla maggior parte del patrimonio artistico dell’area istriana e friulana, in attuazione delle leggi emanate per la protezione del patrimonio nazionale in caso di guerra.

Di estremo interesse e ricchezza anche la biblioteca del Civico Museo Sartorio, suddivisa in tre ambienti diversi, che conserva nelle librerie ottocentesche circa seimila volumi finemente rilegati, che riflettono gli interessi culturali della famiglia: letteratura italiana e straniera, viaggi, manuali di agricoltura e giardinaggio, temi massonici. Qui fu allestita una mostra dedicata a Dante, in occasione dell’anniversario dei 700 anni dalla morte, durante la quale furono esposte le diverse edizioni della Divina Commedia possedute da Giovanni Guglielmo Sartorio (1789-1871).

Tra gli ambienti annessi c’è anche la serra, trasformata in sala conferenze, il deposito delle carrozze e gli ex magazzini e stalle, trasformati rispettivamente in gipsoteca, gliptoteca e quadreria. La gipsoteca ospita circa seicento sculture del XIX-XX secolo, mentre la quadreria comprende oltre mille dipinti delle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte.